San Diego (USA) - I sistemi operativi desktop tradizionali? Obsoleti. Questa la cruda sentenza di Red Hat, che al Summit di San Diego ha presentato una nuova versione client della propria distribuzione Linux, chiama Global Desktop, a suo dire destinata a mutare il concetto stesso di desktop computing.
Cosa rende tanto speciale Global Desktop agli occhi di Red Hat? Il fatto che questo software formi la base di una piattaforma modulare e flessibile che, secondo l'azienda, con il tempo si fonderà senza soluzione di continuità con il Web.
"Global Desktop non è l'ennesima distribuzione desktop di Linux che tenta di clonare un sistema operativo ormai superato come Windows", ha affermato Gerry Riveros, marketing manager di Red Hat. "Il vecchio concetto di desktop è morto: ciò di cui hanno bisogno oggi aziende e pubbliche amministrazioni è una piattaforma capace di plasmarsi sulle esigenze individuali, fornire un modello di licensing semplice e flessibile ed espandersi in modo naturale e trasparente verso il Web e i servizi online".
Red Hat ha spiegato che la sua nuova piattaforma consentirà agli utenti di estendere le funzionalità del sistema operativo per mezzo di applicazioni web, e di accedere ad applicazioni e dati locali e remoti in modo unificato. Ad esempio, gli utenti potranno affiancare alla famosa suite per l'ufficio OpenOffice applicazioni online in stile Google Docs fornite dalla stessa Red Hat e dalla sua rete di partner. La piattaforma poggerà sul modello service oriented architecture (SOA) e su interfacce utente capaci di integrarsi con i web service.